Analisi mercato


ANNO 2013

Nella prima metà del 2013 la domanda di materie prime e principi attivi per l’industria cosmetica e di eccipienti per l’industria farmaceutica sul mercato italiano risulta in lieve contrazione rispetto all’anno precedente, in linea con la produzione del settore a valle. L’incertezza del momento continua a causare una certa frammentazione nelle modalità di ordine dei clienti, con l’ovvia conseguenza di moltiplicare i costi amministrativi e di trasporto per le imprese del settore. Qualche difficoltà si riscontra anche sul mercato europeo, mentre le vendite si confermano dinamiche sui mercati extra-europei, soprattutto a carico di B.R.I.C.S. e U.S.A. Le performance delle imprese del comparto risultano molto diversificate a seconda della tipologia di produzione e della capacità di soddisfare la domanda dei mercati esteri direttamente o indirettamente tramite i propri distributori.

Alle difficoltà relative alla domanda domestica si affianca l’entrata in vigore l'11 luglio 2013 del nuovo Regolamento Cosmetico CE 1223/2009 che impone uno sforzo non indifferente ai produttori e importatori da fuori UE di prodotti cosmetici per la notifica dei prodotti in commercio e per la messa in opera delle GMP (Good Manufacturing Procedures), richieste dallo stesso Regolamento, con sottrazione di tempo e risorse alla ricerca e ai nuovi progetti.

Le condizioni generali di fiducia e creditizie sono pertanto sfavorevoli alla pianificazione e al finanziamento di nuovi progetti. Per quanto riguarda la situazione dei pagamenti da parte delle clientela italiana non si riscontrano variazioni di rilievo.

 

ANNO 2010

Per il settore delle materie prime per la cosmetica il 2010 è stato caratterizzato da tassi di crescita positivi che in molti casi hanno già permesso di tornare sui livelli pre-crisi. Il contributo delle esportazioni è stato importante, grazie anche ad un euro favorevole nella parte centrale dell’anno, e l’export è atteso continuare a rappresentare una traino per le imprese ben posizionate sui mercati più dinamici.

Dal lato dell’offerta non poche tensioni sono state causate dal forte rincaro delle materie prime di origine sia naturale, sia sintetica. Ne conseguono perdite in termini di margini, ove non si riescano a scaricare interamente gli aumenti di costo sui prezzi di vendita. Il 2011 prospetta incertezze per quanto riguarda i corsi delle materie prime e l’instabilità del cambio.

La situazione dei clienti è differenziata: alcune imprese si trovano ad affrontare ancora difficili condizioni di liquidità; altre, invece, si sono mostrate finanziariamente più solide e hanno abbandonato una logica di riordino just in time per tornare ad una pianificazione più “normale” degli ordini.